L’accoglienza di Symploké negli ultimi mesi
7 Settembre 2021
Immagine tratta da Internet
Per l’accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale gli ultimi mesi in Symploké sono stati densi di eventi.
Dopo un 2020 segnato dalla gestione delle ricadute pandemiche, in cui tra l’altro si è verificato un sostanziale blocco delle uscite di ospiti dal circuito CAS di accoglienza, il 2021 si è caratterizzato, dalla primavera, per l’uscita del nuovo bando prefettizio di accoglienza, impostato sulla falsariga dei contenuti dei cosidetti Capitolati Salvini e solo in parte rimodulato per l’aspetto economico.
Ciò ha posto Symploké di fronte a una scelta organizzativa che il CDA infine ha operato: si è deciso di partecipare al nuovo bando con un numero di posti inferiore a quelli fino ad allora gestiti, e in particolar modo si è deciso di continuare a gestire accoglienza di nuclei familiari e di non mettere più a bando le strutture degli uomini singoli.
Il nuovo bando è entrato in vigore – per quanto non siano ancora state stipulate le convenzioni a contratto – dal primo agosto.
I primi giorni di quel mese sono stati dunque caratterizzati dal trasferimento degli ospiti uomini singoli presso altri gestori. Ciò ha significato lo svuotamento di quattro strutture: i due Cas presso i Padri Comboniani a Rebbio, il Cas di Lora presso le suore Guanelliane, il Cas di Viale Giulio Cesare, presso la Parrocchia di San Bartolomeo.
Complessivamente circa 35 uomini sono usciti da Symploké; solo alcuni di loro hanno scelto di cogliere il cambiamento di accoglienza per uscire volontariamente in cerca di autonomia. La maggior parte è ora accolta presso gli altri Enti che hanno partecipato al bando.
Mentre ancora lavoravamo al trasferimento degli uomini, la situazione in Afghanistan si faceva via via più critica, fino a giungere ai giorni che tutti abbiamo visto, quelli dell’aeroporto assediato e del ponte aereo. Ci domandavamo se e come saremmo stati coinvolti dall’emergenza.
Il 25 settembre siamo stati contattati dalla Prefettura e preallertati per imminenti arrivi di nuclei familiari di profughi afghani destinati alla provincia di Como. Con una richiesta di reperimento di posti da destinare a loro.
Come potete leggere qui (LINK) la cooperativa si è data da fare per trovare soluzioni alla richiesta, grazie alla disponibilità di molti e al passaparola, grazie all’intervento e all’interesse di Caritas e di parroci o persone (molti hanno chiamato per dare la propria disponibilità). Ora il primo nuceo di afghani destinati a Symploké è accolto presso Eskenosen, dal 3 settembre, in un appartamento di Fondazione Caritas. (Altri profughi destinati a Como sono accolti presso Intesa sociale).
Il ringraziamento per la gestione di questi ultimi mesi va al servizio di accoglienza di Symploké, direttore, coordinatrice, operatori e operatrici, per il loro lavoro, che non è finito.
Più indirettamente, un senso di gratitudine enorme lo dirigiamo verso tutti quelli che, sappiamo, si sono sentiti interrogati da ciò che stava succedendo in Afghanistan e hanno segnalato di esserci.
Grazie infine anche e soprattutto alle realtà partner delle nostre accoglienze, quelle già citate, che accoglievano gli uomini (i Padri Comboniani hanno ridato subito la loro disponibilità anche per eventuali nuclei di afghani), e quelle che si riaffacciano, come Eskenosen. Senza questi interlocutori la nostra attività sarebbe ben più difficile e perderebbe di molto senso.