Nel deserto: la testimonianza di Emmanuel ai giovani riuniti con il Vescovo

15 Marzo 2019

Grazie a Moke Kayode Emmanuel, che acconsente alla pubblicazione di questo suo testo di testimonianza, condiviso alla Cattedrale dei Giovani sabato 9 marzo 2019.

“Il vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto (Lc 4,1) ha fatto da sfondo alla serata della “Cattedrale dei giovani” di sabato scorso. Una serata ben partecipata, fatta di testimonianze, preghiera e confronto. Prendendo le mosse dalla domanda “cos’è il deserto?” i giovani hanno ascoltato tre testimonianze di persone che, in vario modo, il deserto lo hanno attraversato, sia quello fisico che brucia la pelle sia quello figurato della solitudine e della prova: ecco quella di Emmanuel, un migrante originario della Nigeria” (dal Settimanale della diocesi di Como).

Emmanuel è attualmente ospite di una struttura di Symploké.

Qui di seguito la sua testimonianza.

“NEL DESERTO”

Sono stato nel Sahara per giorni: ha accolto pensieri e lacrime

Il più grande deserto si trova nel continente africano, è il più grande e caldo deserto del mondo. Il deserto del Sahara si estende per tutto il Nord Africa, tranne nelle regioni fertili che si affacciano sul Mediterraneo, sulle montagne del Maghreb e nella Valle del Nilo dall’Egitto al Sudan.

Sono stato fortunato ad aver visto il deserto del Sahara con i miei occhi durante il mio viaggio verso l’Europa, non si riesce mai a vedere la fine del deserto, è davvero grande e vasto. Sono rimasto nel deserto del Sahara per un mese e qualche settimana. Era molto caldo durante il giorno quando il sole era alto nel cielo e molto freddo alla notte, perché soffiava una forte brezza. Ci sono alcune sorgenti d’acqua nel deserto ma sono molto difficili da trovare perché sono poche.

Quando ero là in mezzo, percepivo il deserto come diabolico e spirituale allo stesso tempo, a volte mi sembrava di sentirlo parlare, come se cercasse di sussurrare un messaggio a chi lo attraversava per via dei diversi suoni e rumori che faceva. La mia esperienza nel deserto fu una sfida tutt’altro che semplice. Mi trovavo là in mezzo senza sapere dove stavo andando e da dove venivo, era solo una terra libera e piena di sabbia che raccoglieva i miei mille pensieri. Non sapevo dove stavo andando e quando sarei arrivato a destinazione. La vita non poteva essere più difficile, non sapevo se sarei sopravvissuto o no, non sapevo se ne sarei uscito vivo; rimanevano solo la speranza e le favole; andavo avanti, infatti, credendo in qualcosa che non sapevo. Mi è capitato di stare più di tre giorni senza mangiare e bere e ho visto i miei amici e gli altri compagni di viaggio morire davanti a me senza poterci fare nulla. In ogni posto in cui ci siamo fermati ci sono tombe e cadaveri di coloro che non sono riusciti a sopravvivere al deserto. A mio parere il deserto è una delle più belle creazioni che tu possa attraversare, ma allo stesso tempo anche uno dei luoghi più pericolosi attraverso cui passare senza alcuna forma di aiuto, più o meno un inferno in Terra. Molte giovani vite sono finite nel deserto mentre cercavano di uscirne vive.

Ho scritto queste parole con lacrime e dolore sapendo che innumerevoli persone hanno perso la loro vita nel deserto. Molte persone sono morte di fame e sete e altre sono state uccise dai banditi del deserto. Io ringrazio la Vita per avermi reso uno dei pochi che n’è uscito vivo.

Emmanuel