Campo, 11 settembre. Una riflessione del presidente di Symploké

11 Settembre 2018

Tratta dal Settimanale della diocesi di Como

La mattina dell’11 settembre 2018, come riportato dalla stampa e dall’informazione online, ma soprattutto come abbiamo potuto vedere in diretta, settanta ospiti del Campo Cappelletti di via Regina sono stati trasferiti verso altre destinazioni.

I nostri colleghi Roberto, Claudia, Camilla, Tapha da due anni prestano servizio al Campo, proprio in questi giorni al centro di particolare “attenzione” mediatica. L’operazione di trasferimento è stata organizzata e attuata senza che Caritas, titolare della collaborazione con il Campo, né gli operatori di Symploké attivi sulla mediazione al Campo fossero informati.

LINK al comunicato Caritas

Mi sembra giusto segnalare, come leggete al link qui sopra, che Caritas si è già mossa con un comunicato tramite il sito del Settimanale della diocesi. Ci associamo alle parole del direttore Roberto Bernasconi.

Mi sembra giusto, soprattutto, ricordare che il lavoro dei nostri operatori al Campo è sempre stato improntato alla professionalità e alla serietà, al massimo delle condizioni consentite e a contatto con un fenomeno unico per tipologia sul suolo nazionale. Un lavoro spesso poco compreso da molti interlocutori, lontani e vicini, un lavoro poco valorizzato, un lavoro in cui si sono sperimentati percorsi per la prima volta in continua disponibilità e collaborazione, con soddisfazioni professionali ma soprattutto molte fatiche. Oggi questi nostri colleghi sono stati fatti attendere fuori.

Mi sembra giusto dare a Roberto, Claudia, Camilla e Tapha un pensiero di vicinanza, comprensione e riconoscimento da parte di tutta la cooperativa. Allargo questo pensiero anche ai colleghi di altre realtà che collaborano gomito a gomito nell’ufficio mediazione del Campo, dove io stesso due anni fa per qualche mese ho vissuto in prima persona la complessità del lavoro.

Stefano Sosio, presidente