Agricol-Lura, a Rovellasca integrazione fa rima con coltivazione

4 Maggio 2017

Si chiama “Agricol-Lura” ed è un progetto per dare visibilità e facilitare l’integrazione sul territorio di Rovellasca dei richiedenti asilo. L’iniziativa, che ha il sostegno, tra gli altri, della Fondazione Cariplo, del Parco del Lura e dell’amministrazione comunale, nasce circa due anni orsono e, nel corso del tempo, ha coinvolto anche la Cooperativa Symploké. Da circa tre settimane il progetto ha preso il via ed è seguito recentemente da una quindicina di migranti, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, e provenienti in prevalenza dal Gambia, dalla Nigeria e dal Pakistan. Ma che cos’è “Agricol-Lura”? In pratica viene utilizzato uno spazio di circa 300 metri quadrati, che si trova nei pressi degli orti urbani di Rovellasca già coltivati dai residenti, dove i giovani richiedenti asilo hanno la possibilità di sperimentare la coltura di piante esotiche tipiche dei loro Paesi di provenienza. Con l’inizio della primavera il progetto è, appunto, decollato. È seguito anche da un tecnico della Fondazione Minoprio, Giovanni Salvan, e da alcuni operatori e volontari di Symploké. “Agricol-Lura” rappresenta così un altro “passo in avanti” per dare a queste persone la possibilità di integrarsi, di attivare buone relazioni di comunità e anche di essere utili, prendendosi cura di aree pubbliche del territorio. L’entusiasmo per questa iniziativa non manca e l’intenzione dei promotori è di estendere il progetto anche nei paesi limitrofi dove sono accolti altri richiedenti asilo, come Cermenate, Lomazzo e Fino Mornasco.